Il videoclip di Non dire una parola accompagna l’ascoltare e lo spettatore in una atmosfera surreale dove alcune persone appartenenti a estrazioni sociali più disparate differenti si ritrovano per caso a bere un aperitivo.
Gli invitati dapprima verrano serviti ai tavoli da un cameriere, che simbolicamente rappresenta il “braccio” della comunicazione mediatica sociale, un catalizzatore che stimola ma non partecipa, in quanto serve dapprima i cocktail per accomodarli e poi serve dei messaggi “subliminali” che i media mainstream ci hanno abituati volente o nolente ad accettare nel quotidiano.
Messaggi subliminali e non come “conformati” “consuma” “obbedisci” “l’indifferenza viene ricompensata” “sposatevi e riproducetevi” “clicca e non pensare” “non fate domande alle autorità”. Messaggi che strutturano e condizionano la nostra esistenza in direzioni stereotipate: un sentito omaggio a di John Carpenter di “Essi Vivono” capolavoro del cinema fantascientifico del 1985.
Quello che succederà dopo…. È tutto da vedere, senza dire una parola.
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